I datteri: Aziyadé di Parfum D'Empire

Aziyadé è il titolo di un romanzo, forse autobiografico di Pierre Loti, vissuto nell'Ottocento, ufficiale di Marina, appassionato viaggiatore, narra dell'amore tragico di un europeo per una giovane circassa segregata, sullo sfondo esotico di Istanbul.
Note di testa: melograno, datteri canditi, mandorla, arancia, prugna.
Note di cuore: cardamomo del Guatemala, cannella di Ceylon, zenzero di Cina, cumino d'Egitto.
Note di fondo: patchouli d'India, assoluta di vanglia del Madagascar, carrubo, incenso d'Arabia, musk Tonkin, cisto del Marocco.
"L'erotismo lo contende alla gourmandise: più che un profumo, Aziyadé è un sapore, le cui note sottili richiedono una lunga macerazione. Elisir liquoroso e fruttato, si apre con un accordo esplosivo di melograno, nato dal sangue di Dionisio, dal sangue di un dio, e considerato afrodisiaco dagli Egizi, che ne ricavavano il vino rituale. Inizia una notte carnale e velenosa, dove tutto è possibile: il cardamomo del Guatemala, con quel sapore caldo dell'antica pasticceria egiziana, la cannella che i Romani consacravano a Venere Libentina, il fuoco violento dello zenzero con cui nell'Impero di Mezzo si eccitavano le mucose, e la nota potente del cumino, già scelta dai Sumeri per i riti della prostituzione sacra. Il profumo ristagna negli ambienti fumosi della festa. La nota di foglie di tabacco è ottenuta dal patchouli brut d'India, usato negli incantesimi d'attrazione, dalla vaniglia, afrodisiaco-faro dell'impero Azteco, con le lacrime d'incenso dei Palazzi d'Oriente: la regina d'Egitto Hatshepsout si offre in onore del dio Amon."