I luoghi delle rose: Paestum Rose di Eau d'Italie

Note di testa: davana , cannella di Ceylon, pepe nero delle Comore, pepe rosa d’Argentina, coriandolo in grano d’Egitto, germogli di ribes nero di Borgogna.
Note di cuore: rosa di Turchia, peonia cinese, incenso di Somalia, osmanthus di Yuan, elemi, tè.
Note di fondo: papiro della Valle del Gange, benzoino del Siam, mirra d’Etiopia, opoponax del Messico, vetiver di Haiti, patchouly d’Indonesia, cedro dell’Atlas, legno di Wenghé, ambra, muschio bianco.
"Paestum Rose di Eau d’Italie è un’interpretazione contemporanea di una delle più leggendarie tradizioni della profumeria italiana: la rosa paestana, che in contrastante armonia con incenso e mirra, rinasce come una rosa incastonata in un prezioso scrigno di resine, una fragranza profonda e complessa, dall’evoluzione lunga, persistente e suggestiva." La rosa Portland, una gallica damascena che è stata per lungo tempo considerata la prima rosa ibrida sino-europea, prende il nome da Margaret Cavendish Bentinck, duchessa di Portland, che - all'epoca vedova ereditiera - ricevette dall'Italia nel 1775 una rosa nota come Rosa paestana o 'Scarlet Four Seasons Rose', da cui deriveranno tutte le rose Portland e che portava nella sua denominazione il sole della tappa cilentana del Grand Tour, la cui bellezza sfatta e magica Goethe canterà pochi anni dopo nel suo Viaggio in Italia: «Endlich, ungewiss, ob wir durch Felsen oder Trümmer führen, konnten wir einige große länglich-viereckige Massen, die wir in der Ferne schon bemerkt hatten, als überbliebene Tempel und Denkmale einer ehemals so prächtigen Stadt unterscheiden» (da Viaggio in Italia di Goethe, 23 marzo 1787).